Riduzione soglia trasferimento denaro contante

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Riduzione soglia trasferimento denaro contante

A partire dal 1 luglio 2020 non sarà più possibile trasferire denaro contante di importo pari o superiore a
2.000 (L’importo massimo per il pagamento in contante è quindi di € 1.999,99).
La disposizione, introdotta mediante l’art. 18 DL n. 124/2019, è valida fino al 31 dicembre 2021, poiché la soglia poi verrà ulteriormente ridotta ad € 1.000.
 
Pertanto non sarà possibile effettuare dei pagamenti in contanti tra soggetti diversi, cioè entità giuridiche distinte, siano esse persone fisiche o giuridiche, per un importo pari o superiore a € 2.000. Per gli importi superiori al limite si dovrà ricorrere a mezzi di pagamento tracciabili usufruendo di intermediari abilitati quali banche o poste.
Naturalmente la norma non riguarda il proprio conto corrente sul quale sarà possibile attuare prelevamenti o versamenti dato che queste operazioni non rientrano in quelle tra soggetti diversi.
 
La possibilità di frazionare i pagamenti in più rate, inferiori al limite, del pagamento di un’unica soluzione è previsto soltanto se stabilito da un accordo contrattuale o da prassi commerciale.
Nel caso di mancato rispetto della normativa la sanzione sarà applicata non soltanto al soggetto che effettua il trasferimento ma anche al soggetto ricevente la somma.
Una deroga prevista riguarda:
  • Gli acquisti effettuati presso commercianti al minuto e soggetti assimilati/agenzie di viaggio e turismo (di cui agli artt. 22 e 74-ter, DPR n. 633/72)
  • Gli acquisti effettuati da parte di turisti con cittadinanza extraUE/ UE / SEE non residenti in Italia.
In questi casi specifici il contante può essere utilizzato  fino a € 14.999,99.
Un altro caso particolare è quello del c.d. “Money transfer”, modalità di trasferimento di denaro da e verso l’estero; per questo servizio il limite previsto è di € 1.000.
Questa novità fiscale è collegata ad un importante incentivo per gli imprenditori e i lavoratori autonomi:
il credito d’imposta su commissioni per pagamenti elettronici.
Per incentivare i pagamenti tracciabili, infatti, è stato introdotto un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate  per le transazioni effettuate mediante strumenti tracciabili.
 
A CHI SPETTA QUESTA AGEVOLAZIONE?
Ad imprenditori o lavoratori autonomi per i quali risultano nell’anno precedente ricavi e compensi inferiori a € 400.000.

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