Controllo di Gestione

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il Balance scorecard come strumento di miglioramento

"Ogni giorno ci chiediamo – Come possiamo rendere felice questo cliente? Come possiamo farlo proseguendo lungo la strada dell’innovazione? – Ce lo domandiamo perché, altrimenti, lo farà qualcun altro."
(Bill Gates)

Purtroppo l’aumento degli adempimenti negli ultimi tempi sta rendendo più difficile ai professionisti la possibilità di concentrarsi sulla consulenza alle loro aziende del parco clienti: queste scadenze gravano sul tempo e costo del lavoro e conseguentemente sulle aziende stesse.
Tuttavia le imprese hanno sempre maggior bisogno di assistenza e consulenza strategica; il semplice sistema del BUDGET non è più sufficiente perché rappresenta il supposto obiettivo da raggiungere nell’ anno a venire ma non permette di essere considerato strumento esplicativo della strategia da utilizzare in modo CONCRETO.
Uno strumento adatto a questo scopo potrebbe essere il BALANCE SCORECARD.
Proposto da Kaplan e Norton nel 1992 questo metodo si basa sull’individuazione di quattro macro aggregati di variabili:
  1. Variabili finanziarie: sono gli indicatori economico-finanziari che servono alla presentazione dell’azienda nel mercato finanziario;
  2. Variabili del cliente: sono gli indicatori che esprimono le relazioni che l’impresa riesce ad instaurare con i propri clienti; sono importanti per fidelizzare e mantenere o sviluppare in modo adeguato i ricavi;
  3. Variabili dei processi: sono gli indicatori che alimentano i processi di gestioni ai quali è strettamente correlata la soddisfazione dei clienti e la capacità di fidelizzarli;
  4. Variabili dell’apprendimento dell’innovazione: sono gli indicatori che, a partire dall’esperienza, permettono poi di tradurre in stimoli per l’innovazione tutto il processo di gestione.
Date le dimensioni più contenute e meno complesse delle nostre aziende Italiane rispetto a quelle Americane, il processo della Balance Scorecard potrebbe essere semplificato in sette fasi proposte dal prof. Bubbio e che sono:
  1. Definire o rivisitare la MISSION AZIENDALE riassumendola in POCHE RIGHE.
  2. Individuare gli INTENTI STRATEGICI o le POLITICHE AZIENDALI in grado di descrivere la mission.
  3. Elaborare una MAPPA STRATEGICA che consenta di definire la GESTIONE OPERATIVA in cui possa essere declinata la mission.
  4. Scegliere con cura gli INDICATORI che misurano le variabili strategiche.
  5. Definire i RISULTATI DA RAGGIUNGERE, possibilmente per più anni.
  6. Individuare le AZIONI che si ritiene opportuno intraprendere per perseguire i risultati attesi.
  7. Rilevare quali risultati sono stati effettivamente raggiunti e se non dovessero combaciare con quelli prestabiliti:
    • Intervenire e modificare le azioni;
    • Rivedere gli obiettivi;
    • Intervenire sugli intenti strategici.
Altro elemento essenziale è la FLESSIBILITA’ perché ogni azienda è un ORGANISMO A SE’, pertanto non è detto che questo schema sia da considerare assoluto e valido per tutte le realtà

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